AUGUSTO OSSOLA NELLA HALL OF FAME BIANCOROSSA

Non è stato un giocatore di basket, né un dirigente di una squadra di basket e neppure un allenatore di basket. Ma Augusto Ossola è da sempre un uomo di basket, meglio: un fedelissimo della Pallacanestro Varese. Dalla fondazione ad oggi sono cambiati svariati proprietari del club, i presidenti, i direttori sportivi, i general manager, tanti altri dirigenti, gli allenatori e ovviamente un’infinità di giocatori. Ma lui, Augusto Ossola, è sempre rimasto lì, fedelissimo e attaccatissimo alla Pallacanestro Varese. Lavorando sempre dietro le quinte, facendo tornare i conti economici anche nei momenti più difficili e bui, seguendo la squadra nelle trasferte più lontane avendo in mente un obbligo irrinunciabile: essere il lunedì mattina al lavoro nel suo ufficio alla Ignis. La squadra quel giorno poteva recuperare il viaggio notturno con qualche ora di sonno in più. Augusto Ossola no: alle 8 doveva essere in ufficio, puntuale come sempre.



Per anni, per decenni, sotto la sua attenta e precisa guida sono stati organizzati i conti della Pallacanestro Varese, curata in ogni dettaglio la campagna abbonamenti e la vendita dei biglietti per le partite di campionato e per quelle della coppa dei Campioni. Una tradizione che si è interrotta soltanto da qualche anno per motivi di età: Augusto Ossola infatti è nato il 13 novembre 1920 e sta per tagliare il traguardo dei 94 anni. Ma chissà quanto altro ha fatto Ossola per la causa del basket. Chiunque negli anni sia passato, a qualunque titolo, alla Pallacanestro Varese ha imparato in fretta ad apprezzare e amare quest’uomo schivo e modesto che ha sempre donato il proprio tempo e le proprie competenze alla causa del basket varesino. Sempre pronto a farsi in quattro per aiutare un tecnico, un giocatore, un dirigente a risolvere un problema, piccolo o grande che fosse. E in modo disinteressato e gratuito. Restando sempre dietro le quinte, senza mai reclamare per sé la ribalta. “Quella – è solito ripetere anche oggi – spetta all’allenatore e ai giocatori”.



Ma oltre al gran lavoro fatto in oltre mezzo secolo per il club biancorosso Augusto Ossola è anche la vera memoria storica di questa società e di tutto quel che l’ha circondata dalla fondazione ad oggi. Non c’è infatti data, avvenimento, episodio, giocatore, presidente, tecnico e dirigente del quale non ricordi tutto quello che lo riguarda. Per non parlare dei risultati, delle partite, delle curiosità che in anni e anni di frequentazione del Palasport e dei vari palazzetti italiani ha raccolto e mandato a memoria nella sua straordinaria mente. Così è capace di snocciolare con precisione e lucidità le date legate ad eventi che hanno segnato la storia del club varesino.



Non deve dunque stupire se oggi la Pallacanestro Openjobmetis Varese, festeggiando Augusto Ossola per il suo 94° compleanno, abbia deciso di introdurlo nella propria Hall of fame accanto a giocatori e tecnici leggendari. Loro hanno vinto sul campo partite epiche, campionati, coppe. Augusto Ossola merita di entrare a pieno titolo nel Pantheon del basket varesino per quel che ha regalato alla società durante la sua vita. Un esempio di rettitudine, cortesia, diligenza, altruismo che ha pochi eguali nel mondo dello sport. Un vero campione del mondo di dedizione e generosità, un esempio da imitare e indicare alle giovani generazioni. Perché si può fare canestro anche senza mai aver giocato un minuto sul parquet regalando per una vita intera il proprio lavoro alla causa della amatissima Pallacanestro Varese. Alla quale ha dedicato anche libri fondamentali per tramandare ai più giovani le imprese e la storia dei suoi “ragazzi”.



Grazie Augusto!