DE VICO: «NON POTEVO RIFIUTARE LA CHIAMATA DI VARESE»

Si è tenuta questo pomeriggio, presso la sede di Agricola Home&Garden, la conferenza stampa di presentazione di Niccolò De Vico, nuova ala della Pallacanestro Openjobmetis Varese.

Queste le sue prime parole: 

«Sono felicissimo di essere qui e ringrazio la società perché mi ha cercato per la seconda volta dopo averlo già fatto tre anni fa, quando ero in uscita da Biella. Allora, per vari motivi, i nostri percorsi non si sono potuti incrociare, ma quest’estate non potevo rifiutare e sono felicissimo di essere in una piazza storica e con una tifoseria calda, due fattori estremamente importanti per me che sono un giocatore che vive di energia e che cerca di entrare in contatto con i tifosi. A tal proposito speriamo che la situazione sanitaria migliori perché sono sicuro che il pubblico biancorosso possa essere un’arma utilissima per noi. Spero di poter incidere tanto anche a livello di spirito di gruppo. Mi piace molto vivere i compagni e lo spogliatoio. Dalle prime impressioni avute devo dire che siamo un ottimo gruppo; lo stesso Scola, giocatore che ha giocato quattro Olimpiadi e che ha fatto dieci anni di NBA, è una persona umile e straordinaria, così come tutti gli altri ragazzi. Ferrero è uno dei migliori capitani con cui abbia mai avuto a che fare perché dà tanto in campo e fuori ed essendo qui da più anni ci sta dando tanti consigli, facendoci capire come muoverci in campo ed in società. L’importanza di questo club la capisci entrando al palazzetto e vedendo gli stendardi. Spero di riuscire a vincere qualcosa anche io con questa maglia, è il sogno di tutti. Sarà molto difficile perché il livello si è alzato, ma ce la metteremo tutta dando il massimo in allenamento ed in partita. Il mio ruolo? Sarà strano per me tornare a giocare da ala piccola, anche perché in questi anni ho ricoperto anche più ruoli. Per me si tratta di un ritorno alle origini e sono carico per questa nuova avventura. In questi giorni stiamo già vedendo i giochi e i posizionamenti per il mio ruolo e grazie all’aiuto di coach Caja e dei suoi assistenti sono convinto che sarà semplici riabituarsi a giocare da 3. Per ottenere risultati una squadra deve essere lunga. Bisogna fare un plauso alla società che ha fatto uno sforzo per costruire una squadra con dieci giocatori importanti, molti dei quali possono ricoprire più posizioni. Questo darà modo a coach Caja di provare differenti assetti durante le partite; starà a noi farci trovare pronti in ogni momento. Il contratto di due anni mi rende felice, ma nel nostro mondo non si sa mai. Io mi impegnerò al massimo per far sì che le cose vadano al meglio sia da un posto di vista personale che di squadra. Se così sarà spero di rimanere qua più tempo possibile».